In attuazione della Direttiva 2000/60/CE, che ha istituito un quadro coerente ed efficace per le azioni da adottare in materia di acque in ambito comunitario, sono state emanate norme nazionali che ne recepiscono le finalità di tutela e protezione delle risorse idriche e gli indirizzi orientati ad usi sostenibili e durevoli delle stesse.
Il DLgs n.152/2006 “Norme in materia ambientale” dedica la Parte Terza dell’articolato (dall’Art.53 all’art.176), corredata da n.11 Allegati tecnici, alla tutela delle acque dall’inquinamento e alla gestione delle risorse idriche, correlandole alla difesa del suolo e alla lotta alla desertificazione. I successivi Decreti attuativi hanno progressivamente contribuito a delineare un quadro normativo radicalmente rinnovato.
• Il DM n.131/2008 ha definito i criteri tecnici necessari alla individuazione, tipizzazione e caratterizzazione dei corpi idrici superficiali, risultante da una dettagliata analisi delle pressioni.
• Il DM n.56/2009 ha delineato la nuova disciplina tecnica del monitoraggio dei corpi idrici superficiali e l'identificazione delle condizioni di riferimento.
• Il DM n.260/2010 ha definito i nuovi criteri di classificazione dello stato ecologico, chimico ed idromorfologico dei corpi idrici superficiali, attraverso l’impiego di un insieme di nuovi indicatori ed indici, che ne sintetizzano lo stato e ne misurano lo scostamento dalle condizioni di riferimento.
• Notiziario dei Metodi Analitici IRSA/CNR n.1 marzo 2007:
• Notiziario dei Metodi Analitici IRSA/CNR numero speciale 2008:
Il quadro normativo prevede che la tutela efficace e la corretta gestione delle risorse idriche siano oggetto di pianificazione settoriale, di competenza delle Regioni e delle Autorità Distrettuali, rispettivamente per le scale regionali e di distretto idrografico, attraverso la predisposizione dei Piani di Tutela delle Acque e dei Piani di Gestione delle Acque.
Il Piano di Tutela delle Acque (PTA), adottato dalla Regione Campania nel 2007, aggiornato in una prima fase nel 2010, prima che fossero definiti i criteri normativi per la tipizzazione e la caratterizzazione dei corpi idrici, ha subito un nuovo aggiornamento nel 2019 attraverso la revisione dei corpi idrici relativi a corsi d'acqua, laghi e invasi, acque di transizione e acque marino-costiere di interesse alla scala regionale, ovvero con caratteristiche ed estensioni superficiali significative ai sensi della norma.
Nel dicembre 2020 l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale ha adottato il Progetto di Piano che costituisce i secondo aggiornamento al PGA: Piano di Gestione Acque - III Ciclo (2021-2027) del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale.
Per il territorio campano il PGA III Ciclo 2021/2027 individua complessivamente n. 101 corsi d'acqua superficiali di interesse regionale e, su questi, 231 corpi idrici superficiali significativi che si aggiungono ai 20 corpi idrici lacustri (tra i quali 2 laghi e 18 invasi), 5 lagune salmastre di transizione e 60 tratti di acque marino-costiere.
Il piano di monitoraggio dei corpi idrici fluviali dell’ARPAC ha recepito i numeri del PTA individuando 21 diverse tipologie idromorfologiche definite ai sensi del DM 131/2008. A ciascuno dei corpi idrici individuati è stata inoltre assegnata la categoria di rischio di raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale ed il relativo regime di monitoraggio.
Sulla base dei contenuti dei Piani di Settore PTA e PGA, l’ARPAC redige i propri piani di monitoraggio.