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Diatomee Bentoniche

Le diatomee sono un gruppo di alghe unicellulari ad amplissima diffusione, sia negli ecosistemi marini che in quelli di acqua dolce, con un elevato numero di generi e specie in base alle caratteristiche geografiche, idrologiche e chimico-fisiche del corpo idrico che le ospita. Nei corsi d’acqua possono vivere in sospensione (diatomee planctoniche) o, più comunemente, adese a diversi substrati (diatomee bentoniche) come sabbia, rocce e vegetazione.

Sono alghe di piccola dimensione, da pochi millimetri fino ad oltre mezzo millimetro; provviste di clorofilla e di un guscio protettivo impregnato di silice detto frustolo, costituito da due valve incastrate una nell’altra. Le caratteristiche strutturali del frustolo sono specie-specifiche e costituiscono elementi discriminanti per la determinazione sistematica.

Le diatomee risultano idonee al monitoraggio delle acque correnti in ragione della loro elevata presenza negli ambienti fluviali e della loro reattività alle variazioni ambientali. Nel dettaglio riflettono lo stato di trofia, di ossigenazione, di contenuto in sostanza organica del corpo idrico e le sue caratteristiche idro-morfologiche. Possiedono, inoltre, tassi riproduttivi elevati e cicli vitali piuttosto brevi, caratteristiche ideali per un indicatore di impatto a breve termine.

Per il campionamento e l’analisi vengono utilizzate metodiche standardizzate. Le diatomee vengono campionate su ciottoli, la scelta di questi viene effettuata tenendo conto della velocità della corrente, evitando zone con acqua troppo lentica, dall’ombreggiatura non troppo elevata e dalla profondità dell’acqua. Leggi tutto

Complessivamente i ciottoli devono essere almeno 5, per una superficie totale di circa 100 cm2.

L’operazione di raccolta viene eseguita raschiando la parte superiore dei ciottoli con uno spazzolino, che viene sciacquato in un barattolo contenente metà acqua del torrente oggetto di campionamento e metà etanolo per conservare il campione. In laboratorio il campione viene opportunamente trattato con perossido di idrogeno a caldo per eliminare la sostanza organica e successivamente viene montato su vetrino con resina apposita e letto al microscopio ottico a 1000 ingrandimenti per il riconoscimento sistematico dei generi e delle specie che compongono la comunità.

Diatomee


 

Per l’applicazione degli indici diatomici devono essere identificati almeno 400 individui.

Per le diatomee la normativa vigente richiede l’applicazione dell‘indice ICMi “Intercalibration Common Metric Index”, che si basa sull’analisi della comunità di diatomee in termini di composizione della comunità e valutazione della presenza di specie sensibili/tolleranti a fattori di alterazione. L’indice ICMi viene espresso come RQE tra i valori ricavati dal monitoraggio e quelli attesi per siti di tipologia analoga in condizioni di riferimento. L’ICMi deriva dall’Indice di Sensibilità agli Inquinanti IPS del CEMAGREF e l’Indice Trofico TI di Rott et al., il valore finale è dato dalla media aritmetica degli RQE dei due indici.

 

I

Come per gli altri indicatori biologici l’indice viene tradotto in una scala su cinque classi di qualità, rappresentative di uno stato da cattivo a elevato.

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