Il Centro Regionale Radioattività (CRR), incardinato presso il Dipartimento di Salerno alle dirette dipendenze della Direzione Provinciale e con competenze sia laboratoristiche sia territoriali, costituisce l'Unità centrale della rete regionale di sorveglianza della radioattività che coordina le attività dei Punti Operativi Territoriali, garantendo la vigilanza, il controllo e le determinazioni analitiche in materia di radioattività.
L'Agenzia, attraverso il CRR esercita le seguenti principali competenze:
effettua la vigilanza per la salvaguardia e la tutela dell'ambiente da inquinamenti radioattivi (scarichi e rifiuti), nonché fornire il supporto alle AA.SS.LL. per le verifiche rivolte alla tutela della salute della popolazione e dei lavoratori;
effettua le attività di campionamento delle matrici ambientali nell'ambito delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale (Rete regionale e nazionale e Rete locale nel territorio dell'impianto termonucleare del Garigliano);
compie le determinazioni analitiche previste dal Trattato EURATOM per il controllo delle matrici ambientali e alimentari comprensive della stima della dose alla popolazione;
partecipa agli organismi tecnici di supporto alle autorità competenti al rilascio dei nulla osta all'impiego di sorgenti di radiazioni, nonché fornisce il supporto tecnico per l'istruttoria per il rilascio dei pareri;
gestisce l'anagrafe regionale delle sorgenti di radiazioni ionizzanti per le strutture del settore sanitario, industriale e della ricerca;
fornisce il supporto all'ISPRA nelle attività di controllo nell'ambito della dismissione della centrale nucleare del Garigliano;
esegue i controlli radiometrici a supporto delle Autorità Portuali;
esegue i controlli dosimetrici per i lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti in strutture dell'Agenzia;
fornisce il supporto tecnico alle autorità competenti (Prefetture), nonché al Centro di elaborazione e valutazione dati (Cevad), struttura tecnica nazionale di riferimento nella gestione delle emergenze radiologiche previste dal Piano nazionale di emergenza, sia nella predisposizione sia nella gestione della pianificazione di emergenza per incidenti nucleari e radiologici;
fornisce il supporto tecnico-scientifico per l'individuazione delle attività lavorative presenti sul territorio regionale che sono potenziali fonti di elevate esposizioni a Norm;
fornisce il supporto alla Regione nell'individuazione delle zone a maggiore probabilità di elevate concentrazioni di radon.
L'Agenzia, inoltre, svolge il controllo delle concentrazioni di attività di Radon in ambienti chiusi e il monitoraggio ambientale su siti nucleari dismessi o in corso di dismissione e collabora nel monitoraggio connesso con le attività della "Terra dei Fuochi".
Di seguito una sintetica descrizione delle attività effettuate.
La Rete di Controllo RESORAD
La modalità di controllo della radioattività ambientale si esplica secondo una rete territoriale che si compone partendo dai punti di misura locali, fino a saturare interi contesti continentali ( è la Rete denominata RESORAD - Rete di Sorveglianza della Radioattività).
I singoli capisaldi nazionali costituiscono un insieme di nodi che fanno capo alle Agenzie Nazionali ( nel caso italiano ISPRA o, dal 2018, ISIN, Ispettorato Nazionale per la Sicurezza e la Radioprotezione) .
La rete sovranazionale, uno dei primi sistemi collaudati di allerta collettiva su base continentale, sono coordinati dai preposti uffici della Commissione Europea, in accordo con quanto previsto nel trattato Euratom (Link http://www.europarl.europa.eu/about-parliament/it/in-the-past/the-parliament-and-the-treaties/euratom-treaty). Il monitoraggio eseguito dagli elementi della rete, ha come suo principale obiettivo quello di attivare in modo veloce, qualora necessario, le pratiche di difesa da eventi non previsti ed incidenti, come quelli che potrebbero interessare una centrale nucleare o di altri apparati utilizzanti materiali radioattivi.
La creazione della rete europea nasce con la catastrofe del 1986 avvenuta a Chernobyl, dove un incendio di uno dei reattori nucleari del sito provocò la contaminazione dell'intero territorio europeo.
Successivamente, con il maremoto del 2011 in Giappone ed il danneggiamento di tutti i reattori del sito di Fukushima, si è collaudato il funzionamento della rete estesa e delle modalità di campionamento di matrici ambientali (suolo, aria, acqua,alimenti), al cospetto di eventi anche di rilevanza extracontinentale.
La Rete Nazionale Italiana di rilevamento della radioattività è composta da capisaldi cui fanno capo gli enti Territoriali delle Agenzie regionali, i punti di misura dei Vigili del Fuoco, la rete ISPRA e altri punti di prelievo sistematico appartenenti ad Enti di ricerca, e laboratori universitari.
La rete Nazionale è divisa in tre aree macroregionali di cui la area Macroregionale Sud è quella cui afferisce la Campania. Le aree macroregionali sono oggetto di visite di verifica della Commissione Europea (Link https://ec.europa.eu/energy/sites/ener/files/documents/Translated%20Technical%20report%20IT.pdf)
Le matrici oggetto di monitoraggio da parte della rete di rilevamento e la periodicità delle misure sono regolamentate, nell'ambito dell'applicazione dell'articolo 36 del trattato Euratom, regolamentato con la Raccomandazione Europea Rac. CE n 473 del 8/6/2000, e sono rappresentate in Tabella A.
L'analisi degli Alimenti
L'analisi degli alimenti, che è utilizzata per monitorare la possibile contaminazione delle sostanze alimentari e da qui la DOSE assimilata dalla popolazione, costituisce una importante parte del lavoro di controllo sulla radioattività ambientale.
Le misure sugli alimenti sono di norma eseguite in laboratorio con apparati di spettrometria gamma ad alta risoluzione al Germanio ultrapuro (HPGE High Purity Germanium) e contemplano esami su tutte le matrici alimentari più diffuse, di origine animale e vegetale.
I campionamenti delle matrici alimentari sono di norma eseguiti dalle ASL su piani di monitoraggio sanitario elaborati dalla Regione.
L'analisi delle acque
La ricaduta di eventuali inquinanti radioattivi e la contaminazione può interessare anche le acque potabili, le acque di superficie e quelle di falda, per tale motivo sono previsti nei programmi di misura la analisi delle acque potabili, delle acque di superficie e di bacini sotterranei.
La analisi delle acque avviene per spettrometria gamma ad alta risoluzione e per spettrometria a scintillazione liquida, con lo scopo di rilevare la presenza nelle acque di radioisotopi artificiali o naturali in alte concentrazioni. Per le acque potabili si applica il Decreto n. 28/2016 che regolamenta i livelli della radioattività nelle acque oggetto di consumo umano.
I campionamenti di acque potabili sono effettuati dalle ASL su piani di monitoraggio sanitario elaborati dalla Regione. Il crr campiona autonomamente acque di bacini superficiali e sotterranei di concerto con le direttive EURATOM, per compiti di sorveglianza radiometrica sui bacini regionali.
La analisi sulle acque si effettuano con spettrometro a scintillazione liquida e con camera a ionizzazione.
L'analisi del particolato atmosferico
Questo tipo di analisi si effettua in prefissati punti territoriali, come quelli della rete di rilevamento regionale o, per particolari esigenze di studio, in nuovi punti di volta in volta stabiliti.
Si utilizzano di norma apparati di aspirazione a medio o alto volume (questi ultimi riescono ad aumentare notevolmente la sensibilità del campionamento) e si esaminano in laboratorio i filtri attraversati dai volumi di aria nota e la concentrazione dei radionuclidi naturali ed artificiali presenti nel particolato atmosferico.
Oltre che su filtro, le misure si effettuano su deposizione umida (campioni di pioggia che fa da concentratore di particolato atmosferico) e su deposizione secca di pulviscolo, che avviene per gravità e si deposita su definite superfici.
Questo tipo di misura è quella che in tempi brevi riesce a dare informazioni su di un potenziale evento incidentale e, componendosi con le informazioni meteo relative, riesce anche a definire la provenienza della potenziale contaminazione.
Il Radon
Il Radon (Rn), gas nobile solubile in acqua, in natura radioattivo, si genera dal decadimento alfa del Radio (Ra). Le principali fonti, in natura, sono i terreni e rocce di tipo vulcanico oltre che le acque li attraversano. Similmente risultano fonti di radon i materiali da costruzione composti da rocce vulcaniche. I rischi connessi alla salute, sono relativi ad esposizioni a Radon in ambiente confinato.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia alle pubblicazioni, al riguardo, tra cui si segnalano quelle proposte nell'area dedicata del portate.
Radon in aria
Le analisi in laboratorio riguardano la lettura dei dosimetri Radon installati in ambienti abitati e di lavoro ai sensi del Dlgs n 241/2000 su proposta o richiesta delle ASL o su svolgimento di piani di misura. La durata della misura può andare da alcuni giorni ad un anno. Il Radon in aria può essere misurato anche con una apparecchiatura di lettura istantanea. Tale strumento è utile per avere rapidamente una valutazione dei valori di radon in ambiente chiuso.
L'analisi del Radon disciolto nelle acque potabili
Questa analisi prevista dal D.Lgs 28/2016 è effettuata con degassamento del campione di acqua e la misura della attività si effettua con misuratore a camera a ionizzazione o mediante elettreti passivi (metodo emanometrico con conteggio in continua o con elettreti passivi).
Le attività di monitoraggio nelle aree esterne alla Centrale Nucleare del Garigliano
Il CRR ha effettuato sino dagli anni '90 misure di radioattività ambientale sulle aree circostanti la centrale elettronucleare del Garigliano (Sessa Aurunca - CE), in maniera concertata con la Autorità Giudiziaria e con le ASL di competenza territoriale. Le misure riguardano matrici alimentari ed ambientali, provenienti dalle aree contigue al sito interessato dalla centrale elettronucleare.
Nel 2013 si è compiuta una approfondita indagine, unitamente ad Arpa Lazio e ad ISPRA, e sotto il coordinamento di ISPRA, riguardante l'area circostante la centrale con campionamento ed esame congiunto di matrici ambientali, prodotti agricoli, acqua di falda, sedimenti, acqua di mare e del fiume Garigliano, allo scopo di identificare possibili residui effetti della pregressa attività della centrale attualmente in dismissione controllata. Per la fase di controllo ambientale sono state effettuate analisi e prodotto un rapporto a cura di ISPRA
Nel biennio 2015 - 2016 si è operata una campagna di misure su matrici ambientali e particolato atmosferico, in concomitanza con le operazioni di scarificazione del camino di emissione dei reflui della centrale (fase propedeutica alla demolizione dello stesso).
Nei successivi anni, si è completato il campionamento programmato annuale delle matrici ambientali dell'area circostante la centrale. Lo stesso programma è in fase di realizzazione per l'anno in corso.
Le analisi dei filtri provenienti da campionatori di aria ad alto volume sono effettuate con spettrometri gamma ad alta risoluzione al germanio iperpuro HPGE.
Il CRR ha attivato negli anni scorsi una campagna di misura per il controllo del particolato atmosferico nell'intorno della centrale elettronucleare di Sessa Aurunca, effettuando campionamenti ad alto volume di aria in più punti circostanti la centrale dismessa e misurando i filtri successivamente in laboratorio.
Attività di Controllo Esterno su Richiesta di altri Enti
Il CRR effettua attività di controllo esterno su siti potenzialmente sospetti ovvero oggetto di immissioni di rifiuti e di deposizioni negli anni passati.
Vengono anche esaminati su richiesta di Autorità portuali e Sanità Marittima merci in transito per le aree di scalo portuali ed aeroportuali in specie di provenienza extraeuropea. Per tali controlli sono previste misure sul campo ed eventuali campionamenti seguiti da misure in laboratorio.
Campagne di Misura su Aree Definite - Terra Dei Fuochi
Il CRR effettua campagne di misura su specifiche aree di indagine, in conseguenza di progetti agenziali o di richiesta specifiche della Autorità Giudiziaria e degli Organi da essa delegati. Un esempio sono le indagini nella area denominata L'area denominata "Terra dei Fuochi" è oggetto di numerosi controlli su siti definiti e durante le operazioni di scavo in aree di deposito incontrollato di rifiuti.
La collaborazione con Enti ha riguardato le Procure di Napoli e Caserta, la DIA, i Carabinieri Forestali (già Corpo Forestale dello Stato), i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Guardia Costiera, con controlli su un'area vasta che si estende dalla pianura dei Regi Lagni di Nola sino ai confini del Lazio.
Attività di Consulenza Presso Enti per la Detenzione ed Uso di Sorgenti Ionizzanti
Il CRR effettua consulenze presso le commissioni provinciali per l'uso delle sorgenti ionizzanti di categoria B ai sensi del Decreto Legislativo 230/95.
Registro delle Sorgenti Radiogene in Regione Campania
Il CRR riceve le comunicazioni delle pratiche inerenti la materia del decreto legislativo 230/95. Rilascia i pareri di competenza.
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