L'ARPAC è particolarmente attiva, sin dal 2002, nell'effettuare controlli ai sensi dell'art. 9 della L..574/1996 procedendo così alla verifica periodica delle operazioni di spandimento delle acque di vegetazione a fini di tutela ambientale.Tali controlli riguardano in media, ogni anno, l'11% dei frantoi regionali. Come detto, però, la pratica dello spandimento agronomico dei reflui oleari non è scevra da rischi per l'ambiente, Per questi motivi l'ARPAC ha realizzato nel triennio 2007 – 2010, un "Piano di Monitoraggio nell'ambito dell'Utilizzo Agronomico delle acque di vegetazione e delle sanse umide dei Frantoi Oleari", finanziato dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura della Regione Campania in applicazione del DM del 06.07.2005. Tale decreto ha prescritto a tutte le regioni d'Italia, con più di 50 frantoi, un monitoraggio triennale dei suoli oggetto di spandimento delle acque di vegetazione e delle sanse umide, nonché dei corsi d'acqua verso cui drenano i terreni sui quali si svolgono le operazioni di fertirrigazione. Si ritiene, infatti, che la corretta utilizzazione dei reflui oleari concorra alla tutela dei corpi idrici ed in particolare al raggiungimento o al mantenimento degli obiettivi di qualità di cui al D. Lgsn. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni. La finalità dell'azione di monitoraggio sono consistite, quindi, nel valutare le variazioni di alcuni parametri che nel suolo sono maggiormente influenzati da apporti dei reflui oleari, in relazione anche a specifiche condizioni pedologiche, climatiche ed agronomiche del sito. La valutazione ha interessato, inoltre, l'eventuale variazione delle caratteristiche qualitative delle acque verso le quali potrebbero drenare i reflui oleari oggetto di spandimento sui terreni. Successivamente al Piano, l'ARPAC ha realizzato, nel 2011, sempre su finanziamento dell'Assessorato Agricoltura, un lavoro, denominato "Individuazione delle aree agricole della Campania idonee allo spandimento delle acque di vegetazione dei frantoi oleari". In pratica si è proceduto ad acquisire dai Comuni competenti le comunicazioni/autorizzazioni presentate negli anni dagli utilizzatori agronomici dei reflui oleari e ad individuare cartograficamente le particelle di terreno utilizzate per la fertiirigazione. Quindi, mediante un sistema GIS, sono stati sovrapposti i diversi vincoli disposti dalle norme di settore al fine di individuare le porzioni di territorio idonee alla pratica dello spandimento. Sono stati, quindi, generati tanti strati (layer) quanti sono i vincoli la cui sovrapposizione permette un'analisi di dettagli della problematica affrontata. Tutti i lavori eseguiti con la regione Campania sono interamente scaricabili nella parte “Pubblicazioni”.
Complessivamente, in riferimento alle attività di controllo effettuate dall’Agenzia sui Frantoi, di seguito si riportano tre tabelle descrittive. Nella tabella 1 di seguito riportata è riportato il numero di frantoi oleari censito per ogni provincia (fonte dati Portale dell’Olio d’oliva del Sistema Informativo Agricolo Nazionale, SIAN anno 2023) e il numero di controlli che mediamente si prevede di effettuare nel corso di un anno nella misura approssimativa del 10% sul numero di frantoi presenti nella provincia. In tali controlli si considerano ricompresi anche quelli che l’ARPAC, eventualmente, effettua sulla base di istanze formulate da Enti Territoriali o Autorità Giudiziaria per specifiche criticità che coincidono, generalmente, anche con richieste di prelievi di campioni d’acqua superficiali e successive analisi, per verificarne lo stato di inquinamento
Nella tabella 2 che segue è evidenziato un estratto di un dato storico relativo al numero di frantoi controllati a far data dalla campagna olearia 2002-2003; con queste modalità di calcolo la tabella è stata redatta fino al 2013.
Da tale anno in poi le attività, dell'Agenzia rispondenti a quanto previsto dal Piano Annuale delle Attività (PAA), sono state relazionate su base annua per cui la tabella 3 che segue, a partire dal 2014, riporta il numero di controlli effettuati per anno solare (quindi non per campagna olearia) oltre ad una serie di informazioni aggiuntive utili a comprendere le dinamiche del tema ambientale in oggetto.
Di seguito, nel grafico 1, si riporta l'andamento di tale attività da parte dell'Agenzia per ogni provincia nel corso degli anni.
Collateralmente alle attività di controllo sull'utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e delle sanse umide dei frantoi oleari, a far data dal 2023 (e verosimilmente fino al 2025) si stanno effettuando attività di monitoraggio di suoli di siti agricoli utilizzati per la fertirrigazione con le Acque di Vegetazione (AA.VV.) e di corsi d’acqua superficiali, per valutare l’esistenza di eventuali fenomeni di inquinamento riconducibili al settore della molitura di olive. Tali attività sono previste dal “Piano regionale di monitoraggio relativo all’utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e delle sanse umide dei frantoi oleari (ai sensi della DGR 398/2006)”. Il Piano, alla cui scrittura ha collaborato anche ARPAC, prevede (salvo eventuali correttivi delle attività), il monitoraggio, nell’arco di tre anni, di un totale di 30 suoli di siti agricoli (da individuarsi nell’ambito delle 5 province campane), attraverso il prelievo e l’analisi di 60 campioni di suolo e di un totale di 9 corsi d’acqua superficiali (da individuarsi nelle aree maggiormente interessate dalla presenza di frantoi), attraverso il prelievo di 108 campioni di acque con successive analisi. I risultati di tale attività saranno, ovviamente rese pubbliche al completamento delle stesse.
Infine si ricorda che l’agenzia, come avviene per gran parte delle tematiche ambientali, anche per questi temi è impegnata sul territorio regionale in attività formative a favori di altri Enti, Istituzioni e anche delle stesse associazioni di categoria.