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Rifiuti urbani e Raccolta Differenziata

Il problema della contabilità e della tracciabilità dei rifiuti è uno di quegli argomenti che, gli stati membri della Comunità Europea, stanno cercando di affrontare e risolvere infruttuosamente da molti anni, al fine di garantire la tracciabilità dalla produzione alla destinazione finale, in particolare per i rifiuti pericolosi.

In realtà sebbene tutti i rapporti statistici nazionali e regionali parlino dei dati di produzione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali, sarebbe più corretto parlare dei dati di raccolta dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali, in quanto è innegabile che esistano alcuni territori ove nella contabilità ufficiale non rientrano quantitativi non trascurabili di rifiuti prodotti ed abbandonati sul territorio.

È bene evidenziare che in base all'origine dei rifiuti ed in base alle caratteristiche di pericolosità possiamo avere Rifiuti Urbani non pericolosi, Rifiuti Urbani pericolosi, Rifiuti Speciali non pericolosi e Rifiuti Speciali pericolosi.

L'analisi dei dati di produzione e di gestione dei rifiuti tuttavia evidenzia che numerosi sono i punti di contatto tra Rifiuti Urbani e Rifiuti Speciali.

Ad esempio in fase di produzione dei rifiuti un fattore che incide significativamente sulla disomogeneità del dato di produzione procapite di rifiuti sono i diversi criteri di assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani utilizzati nelle diverse realtà territoriali.

In fase di gestione è importante rilevare che tutti i flussi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani entrano nel circuito di gestione dei rifiuti speciali.

È per questo che risulta importante avere una visione integrata della produzione e gestione dei rifiuti a prescindere dalla loro origine. Leggi tutto

In questa sezione sono presentate alcune analisi sui dati di produzione dei rifiuti urbani e sulla raccolta differenziata.

La tematica relativa allo studio sulla produzione di rifiuti in regione Campania è un ambito di attività che in Agenzia è di competenza della Sezione Regionale del Catasto Rifiuti.

Attività sui rifiuti urbani:

La Sezione Regionale del Catasto rifiuti, curando in particolare l'elaborazione dei dati di produzione e gestione dei rifiuti urbani , ha partecipato alla redazione ed al processo di approvazione dei seguenti piani:

Piano Regionale di Gestione del Rifiuti Urbani ed al relativo Rapporto Ambientale

Piano Attuativo Integrato per la Prevenzione dei Rifiuti

La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti, inoltre, partecipa attivamente ai seguenti gruppi di lavoro:

Nucleo Operativo per il Monitoraggio Ambientale del Ciclo Integrato dei Rifiuti (NOMACIR);

Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale (PUMA);

Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU);

sottogruppo per la definizione del  Decision Support System (DSS).

La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti collabora con ISPRA alla redazione dell'annuale Rapporto Rifiuti Urbani nazionale e con l'ORR per la certificazione delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

La gestione delle banche dati consente di soddisfare le numerose richieste dati che pervengono  sia da strutture interne all'ARPAC, sia da altri Enti quali la Regione Campania, le Amministrazioni Provinciali, Istituti di Ricerca, Forze dell'ordine, singoli cittadini.

Per richieste ed approfondimenti contattare:

E-mail: a.grosso@arpacampania.it

PEC direzionegeneralearpac@pcert.postecert.it

CEC-PAC arpac.na.direzionegenerale@pa.postacertificata.gov.it

Fax: 0812326324

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La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti  (SRCR), nella ormai consueta collaborazione con ISPRA, dal 2003 elabora e trasmette annualmente tutti i dati disponibili sia per la redazione del rapporto Rifiuti Urbani, sia per quello degli Speciali e sia per ciò che concerne le statistiche da inviare alla Commissione Europea sui PCB.

Per il Rapporto Rifiuti Urbani vengono elaborati e trasmessi ad ISPRA i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali implementando l'apposito format predisposto dall'ISPRA, a partire dal 2017 la Sezione Regionale del Catasto Rifiuti per tale attività si avvale dell'applicativo web service O.R.So.

Le banche dati sui rifiuti urbani e speciali raccolgono ed organizzano i dati acquisiti ed elaborati dalla sezione nazionale del Catasto Rifiuti con il contributo delle sezioni regionali e provinciali e, in generale, di tutti i soggetti pubblici detentori dell'informazione, nonché attraverso l'elaborazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD). I dati, pubblicati con cadenza annuale ai sensi dell'articolo 189, comma 6 del d.lgs. n. 152/2006, sono liberamente consultabili e scaricabili.

Le banche dati sui Rifiuti Urbani contengono le informazioni sulla produzione e raccolta differenziata (sino al dettaglio comunale), sui costi di gestione dei servizi di igiene urbana (sino al dettaglio comunale) e sugli impianti di gestione (dettaglio per singolo impianto).

Di seguito si riportano i link ai dati della regione Campania:

Produzione rifiuti urbani

Gestione rifiuti urbani

Costi di gestione dei rifiuti urbani 

In Campania la Regione con:

1.    D.G.R n. 509 del 01/08/2017 ha approvato il nuovo "Metodo per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani aggiornato alle linee guida di cui al D.M. 26 maggio 2016";

2.    DGR n° 667 del 07/11/2017, ha introdotto l'applicativo O.R.So (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale) quale sistema informatizzato unico per la trasmissione dei dati di cui al comma 3-quater dell'art. 205 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, modificato dall'art. 32, della legge 28 dicembre 2015, n.22.

3.    Decreto Dirigenziale n. 5/2018 ha approvato il "disciplinare tecnico ai sensi dell'art.6 del documento di organizzazione e funzionamento dell'osservatorio".

Sulla base di quanto previsto dalla normativa regionale la Sezione Regionale del Catasto Rifiuti  collabora con l'Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti ed in particolare cura numerose attività per la gestione del sistema web service O.R.So. in qualità di amministratore e nell'ambito delle procedure di analisi dei dati.

Al termine della procedura di verifica dei dati l'Osservatorio Regionale sulla gestione dei rifiuti ha pubblicato i dati della produzione dei rifiuti urbani, della percentuale di raccolta differenziata e del tasso di riciclaggio raggiunti dai Comuni nell'ATO di appartenenza - Anno 2017.

Infine, ai sensi dell'art. 9, comma 2, lettera a) della L.R. n. 14/2016 e s.m.i, l'ARPAC pubblica il Rapporto Annuale sulla Gestione dei Rifiuti Urbani che è possibile scaricare cliccando sui rispettivi file di seguito indicati:

 

 
 

A livello europeo la normativa di riferimento è rappresentata dalla Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008. 

La Direttiva individua una specifica gerarchia per la gestione dei rifiuti che definisce il seguente ordine di priorità:

prevenzione della produzione;

preparazione per il riutilizzo;

riciclaggio;

recupero di altro tipo (ad es. energetico);

smaltimento.

 

A livello nazionale la direttiva europea, con la gerarchia di priorità inerenti la gestione dei rifiuti, è stata recepita dal decreto legislativo n. 205 del 3 dicembre 2010, che ha modificato, in modo sostanziale, la normativa quadro vigente contenuta nella Parte IV del d.lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, "Norme in materia ambientale".

La gerarchia per la gestione dei rifiuti definita nella Direttiva 2008/98/CE, e adottata in Italia dal D.lgs 152/06 (il cosiddetto Codice Ambientale), sancisce chiaramente l'ordine di priorità delle scelte gestionali.

L'idea che sta alla base di questo ordine di opzioni è tanto semplice quanto efficace. Prevenire vuol dire adottare le misure volte a ridurre la produzione dei rifiuti e anche la loro pericolosità; vuol dire cioè allentare il nesso che ancora oggi fa dipendere la produzione di rifiuti dall'andamento della produzione e dei consumi. Migliorare le modalità di preparazione per il riutilizzo e aumentare il riciclo della materia presuppone che la raccolta differenziata non sia più considerata quale fine ma come mezzo per far crescere la quantità e la qualità della materia recuperata. 

E quest'azione è indispensabile a centrare l'obiettivo posto dall'Europa entro il 2020: il 50% di riciclo e di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani e simili. Il recupero energetico della materia non ulteriormente valorizzabile come tale è l'ulteriore contributo all'obiettivo di ridurre i residui che andranno a smaltimento in discarica.