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Marine Strategy

L’esigenza sempre più evidente di ridurre le pressioni antropiche sulle acque marine, patrimonio inestimabile da monitorare e preservare, ha condotto il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea ad emanare il 17 giugno 2008 la Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino (MSFD-2008/56/CE) che rappresenta un pilastro della politica ambientale e marittima comunitaria promuovendo un’azione finalizzata alla salvaguardia dell’ecosistema marino .

Il primo obiettivo della Direttiva sulla Strategia Marina mirava, entro il 2020, al raggiungimento di un buono stato ambientale (GES, "Good Environmental Status") per tutte le acque marine. La valutazione di tale stato viene effettuata mediante uno studio integrato di 11 descrittori qualitativi, basati su molteplici aspetti degli ecosistemi marini, tra cui la biodiversità, l’inquinamento e l’impatto delle attività produttive.

Le acque marine europee sono state suddivise in 4 regioni: Mar Baltico, Oceano Atlantico nordorientale, Mar Mediterraneo e Mar Nero, e alcune di queste sono state ulteriormente suddivise in sotto-regioni.

Ad esempio, nel Mediterraneo sono state individuate tre sotto-regioni:

a) il Mediterraneo occidentale,

b) il mar Adriatico,

c) il mar Ionio e Mediterraneo centrale.

Le acque italiane appartengono a tutte e tre le sottoregioni e la Campania in particolare fa parte dell’area Mediterraneo Occidentale.

Ogni Stato membro dell’Unione europea ha messo in atto una strategia fondata su un processo evolutivo ciclico, della durata di sei anni, oggetto di aggiornamento. Leggi tutto

Tale processo ha previsto cinque fasi successive: la valutazione iniziale dello stato dell’ambiente marino, la determinazione del buono stato ambientale sulla base degli 11 descrittori qualitativi, la definizione dei traguardi ambientali (Target) e degli indicatori ad essi associati, l’elaborazione dei programmi di monitoraggio per la valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine, l’elaborazione di Programmi di misure finalizzati a conseguire o mantenere un Buono Stato Ambientale.

La Direttiva è stata recepita dall'Italia con il d.lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010, il quale ha designato il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio (MATTM), oggi MASE, quale autorità competente per il coordinamento delle attività finalizzate ad elaborare ed attuare i programmi di monitoraggio per la valutazione continua dello stato delle acque marine, in funzione dei traguardi ambientali previsti. Il MATTM, in accordo con le Regioni costiere, ha affidato alle ARPA gli interventi da realizzare nell'ambito dell'attuazione dei Programmi di monitoraggio.

Dopo il primo ciclo di monitoraggio 2015-2020 con il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 15 febbraio 2019, l’Italia ha aggiornato i requisiti del buono stato ambientale e definito i nuovi traguardi ambientali, avviando nel 2021 il secondo ciclo, arricchito di nuovi programmi di monitoraggio (D.M. del 2 febbraio 2021).

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Le attività di monitoraggio hanno preso ufficialmente avvio il 15 Luglio 2015 secondo le modalità operative disciplinate dal POA 2015. Arpa Campania ha regolarmente completato il Piano di Monitoraggio come previsto dal POA 2015 - 2017. Dal 2018 ha preso avvio il sessennio delle attività 2018-2023 e al momento sta per prendere avvio il Piano delle attività previsìte dal POA 2021.Allo stato attuale i dati di Arpa Campania e dalle altre Arpa che partecipano al Programma Nazionale di monitoraggio in attuazione di quanto previsto dall'accordo fra MATTM e Regioni del 2014 sono caricati su un web repository presso il MATTM in attesa di essere validati e quindi resi disponibili attraverso la Banca Dati in via di completamento.

E' possibile consultare la cartografia e scaricare i file kml relativi ai punti ed alle aree di campionamento.

 

 

 

Per il coordinamento operativo nella realizzazione delle attività previste dai Programmi di Monitoraggio ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva, le acque marine italiane, tutte appartenenti alla regione del Mar Mediterraneo (la Direttiva prevede anche le regioni del Mar Baltico, dell'Oceano Atlantico nordorientale e del Mar Nero) sono state suddivise in 3 sottoregioni

• Mediterraneo occidentale

• Adriatico

• Mar Ionio e Mediterraneo centrale

individuando per ciascuna di esse una regione capofila per la valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine in ottemperanza all'art. 11 del D.Lgs. 190/10. La Regione Campania rientra nella sottoregione Mediterraneo Occidentale (MED OCC) insieme alla Liguria che ne è stata individuata Agenzia capofila, alla Toscana, alla Sardegna e al Lazio. Nel corso del 2014 sono stati definiti nel dettaglio i Piani operativi di monitoraggio, con una stretta collaborazione tra MATTM, ISPRA, Agenzie e istituti di ricerca (CNR, Università, ecc.) ed è stata definita l'organizzazione e la suddivisione dei compiti e delle responsabilità tra i diversi soggetti: Alle Regioni, tramite un Accordo quadro sottoscritto con il MATTM, è stato assegnato un ruolo consultivo per approvare le attività che dovranno svolgere le Agenzie (Piani di Monitoraggio); I dettagli tecnici, il cronoprogramma e la quantificazione economica di ogni singola attività vengono definiti in un Programma Operativo delle Attività (POA) della Sottoregione Mediterraneo Occidentale organizzato in moduli operativi specifici al fine di ottimizzare le indagini previste. coordinamento delle attività di monitoraggio è affidato ad una "Commissione di coordinamento e verifica" (rappresentanti di MATTM, Regioni e dei 3 capofila) e da una "Cabina di regia" (3 rappresentanti di MATTM e 2 delle Agenzie per ogni sottoregione); Il supporto tecnico scientifico è assicurato da ISPRA , che, a sua volta, può avvalersi di altri istituti di ricerca.