Back Campagna “Fiume sicuro” dei Carabinieri Forestali, 35 denunce in Campania

Data Pubblicazione: 21-mag-2024

Nell’ambito della Campagna “Fiume sicuro” i Carabinieri dei Reparti Forestali della regione Campania nel mese di aprile hanno eseguito 183 controlli, accertando 34 illeciti amministrativi ed elevando multe per 363.626 mila euro. Denunciate 35 persone per abusivismo edilizio e gestione illecita di rifiuti.
L’obiettivo della Campagna, fanno sapere gli investigatori, “è quello della prevenzione e repressione degli illeciti relativi alle violazioni in materia di prelievi abusivi dai corsi d’acqua, deviazioni degli alvei per costruzioni non autorizzate, escavazioni e furti di inerti, sversamenti di rifiuti e scarichi illeciti. I controlli sono mirati soprattutto al contrasto delle attività illecite che comportano destabilizzazione delle condizioni naturali dei corsi d’acqua con inevitabili dissesti idrogeologici”.
In particolare, i Carabinieri del Nucleo Forestale di Pontelandolfo hanno denunciato 4 persone implicate nelle operazioni di prelievo furtivo e ricettazione di materiale litoide del Torrente Sassinora, nonché il proprietario del terreno dove veniva utilizzato per la costruzione di tre capannoni. Il prelievo di inerti fluviali ha provocato un profondo cambiamento nell’assetto generale dell’ecosistema fluviale per questo motivo i responsabili sono stati denunciati anche per i reati di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento ed uso illecito di beni culturali e paesaggistici. Sottoposti a sequestro gli automezzi impiegati (2 escavatori e 2 camion) ed il terreno di circa 10 mila metri quadri dove era prevista la costruzione dei capannoni.
I Carabinieri del Nucleo Forestale di San Gregorio Matese hanno proceduto al sequestro di un allevamento zootecnico nel territorio del comune di Castello del Matese, in un’area soggetta a vincolo paesaggistico. Nel corso dell’ispezione alle stalle ed ai terreni limitrofi è stata accertata la presenza di uno scarico non autorizzato di acque torbide di colore marrone in un ruscello di acque montane sorgive immissario del sottostante Lago Matese.
Il legale rappresentante dell’allevamento è stato denunciato per scarico di acque reflue industriali non autorizzato, mancato rispetto dei casi e delle procedure previste per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e per smaltimento illecito di rifiuti.
I Carabinieri del Nucleo Forestale di Castellammare di Stabia hanno denunciato 3 persone in qualità di committente dei lavori e proprietari poichè esercitavano un’attività di autofficina meccanica in area rientrante nel bacino del fiume Sarno, senza alcun titolo abilitativo. L’attività si svolgeva, su un piazzale privo di copertura e senza vasche di raccolta dei reflui industriali, pertanto gli olii esausti delle autovetture percolavano direttamente sul suolo nudo senza transitare nelle apposite vasche di prefiltraggio e diseoleazione.
I Carabinieri del Nucleo Forestale di Cervinara hanno denunciato 2 persone per attività di officina in assenza di autorizzazioni in area sottoposta a divieto assoluto di edificabilità nel rispetto della distanza minima dal corso d’acqua nei pressi del Torrente Carpignano e per gestione illecita di rifiuti. I militari hanno posto sotto sequestro il piazzale dell’auto officina e due fabbricati.
I Carabinieri del Nucleo Forestale di Sarno hanno individuato uno scarico di acque di colore biancastro nel torrente Calvagnola di Fisciano, rientrante nel bacino idrografico del fiume Sarno e, grazie alla collaborazione dell’Arpac, sono riusciti a risalire alla provenienza dei reflui. Lo scarico risultava non censito ed in uso ad un opificio della zona. Denunciate 3 persone per scarico di reflui e deposito incontrollato di rifiuti.
All’approfondimento del controllo nel piazzale della ditta sono stati trovati numerosi sacchi contenenti calce oltre che serbatoi di gas arrugginiti i cui reflui confluivano all’interno della rete fognaria per poi finire nel torrente Cavignola.
I Militari del Nucleo Carabinieri Parco di Torre del Greco hanno denunciato 3 persone perché senza il nulla osta dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio avevano effettuato una pulizia del terreno, una ricostruzione di un muro in pietrame a secco e realizzato una rampa posta a margine di una scarpata senza rispettare la distanza minima dal corso d’acqua. 

 

Fonte: Agenzia Stampa ItalPress